La freschezza dell’uovo

Ci sono fondamentalmente due metodi.

Data di scadenza: la data in cui l’uovo deve essere “preferibilmente consumato” è riportata sul cartone e non deve superare i 28 giorni dalla deposizione. Un’ulteriore verifica si può fare osservando, se stampata, la data consigliata per la vendita, oltre la quale, cioè, le uova non dovrebbero più essere sul mercato. Questo perché c’è ancora un margine di sette giorni che sono a disposizione dell’acquirente per consumare le uova.

Metodi tradizionali
Prova del galleggiamento dell’uovo
: è una soluzione empirica ma molto efficace.
Immergete l’uovo in acqua e sale: se vedete che va subito a fondo, allora vuol dire che è davvero fresco; se invece non va completamente giù, significa che è ancora fresco ma va consumato in breve tempo.
Se galleggia, l’uovo non è più buono.
Il motivo scientifico è che all’interno dell’uovo, nella sua parte inferiore, c’è una camera d’aria che ha il compito di proteggere l’embrione: col passare del tempo essa si allarga a causa dell’aria, permettendo così all’uovo di galleggiare.

Prova della trasparenza: si basa sulla misurazione della camera d’aria, il cui spessore, come appena detto, aumenta nel tempo. Ponete l’uovo contro una fonte di luce diretta e fate attenzione che l’ampiezza massima non sia superiore ai 6 mm.

Se avete ancora dei dubbi, la prova definitiva consiste nel rompere l’uovo e depositare il tuorlo: se resta turgido è sintomo di freschezza, se si espande non va più bene.